La storia



Antonio Turi
è un giovane materano che il 5 maggio 1969 perse la vita, all’età di diciassette anni, tuffandosi nelle acque del torrente Parma per salvare una persona anziana, che vi era caduta accidentalmente.
Travolto dalla impetuosa e gelida corrente, sacrificò la vita ai più nobili ideali di solidarietà umana.
E’ con questa motivazione che il 19/12/1969 gli venne conferita la medaglia d’oro al valor civile con Decreto del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.

Gaetano Briganti nacque a Grassano il 6 Aprile del 1875. Dopo aver conseguito il diploma nel 1894 con ottima votazione, si iscrisse alla Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, vincendo l’unica borsa di studio messa a concorso. In questa città crebbe in lui la passione per l’agricoltura e per i suoi problemi che cercava di conoscere e approfondire, specie dal punto di vista regionale. Ebbe come maestro Francesco Saverio Nitti, ordinario di Economia, Statistica e Legislazione Agraria.
Appena laureatosi insegnò presso la Scuola Agraria di Avellino; fu poi assistente presso la Cattedra ambulante di Cremona e titolare della Sezione di Crema nel 1901. Gli fu, così, possibile visitare le aziende e scambiare direttamente con i proprietari idee concernenti i problemi agricoli a lui tanto cari.
Nel 1904 vinse il concorso a Direttore della Cattedra Ambulante di Agricoltura della Basilicata e, scelse come sede Ferrandina; nel 1905 vinse il concorso per la Cattedra di Bari e nel 1910 si trasferì a quella di Salerno. Nel 1913 risultò vincitore della Cattedra di Arboricoltura e Selvicoltura presso l’Università di Portici dove svolse per un ventennio il suo magistero universitario.
Molti furono gli incarichi ricevuti, di essi ricordiamo quelli da parte del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, del Ministero dell’Economia nazionale, dell’Istituto Nazionale per l’Esportazione e del Consiglio Superiore del Ministero dell’Educazione Nazionale. Fu amico di Giustino Fortunato, che molto lo stimava, e di Benedetto Croce. Morì a Napoli il 17 giugno 1934.

Antonio Turi e Gaetano Briganti